giovedì 12 aprile 2012

Gli altri e le altre

No ecco, è che l'altro giorno era il compleanno della mia cugina. L'ho chiamata per farle gli auguri e sapere come sta che è andata ad abitare da sola e niente. Volevo sentire un po' come se la passava.
Ovviamente è venuto fuori che "ci deve invitare" (il cuginame, inteso come suo fratello e morosa, me e moroso, cugino e cugina di secondo grado -credo terzo in realtà, ma noi siamo convinti che sia secondo e abbiamo sempre detto secondo- con relativi morosa e moroso); ma soprattutto, che già almeno è riuscita ad invitare per miracolo -per via dei tanti impegni- "le altre".

Ecco. le altre implica che c'è un'appartenenza a cui ci si riconosce e in cui si è riconosciuto essere dagli altri dentro e fuori dal gruppo. E questa cosa è una cosa potente. Anche nella piccola manifestazione di un pronome, che in realtà indefinito non è mica tanto! Perché le parole hanno una consistenza densa, che va ben al di là del suono che vibra nell'aria e della loro categoria linguistica. Ed esserne almeno in parte consapevole mi fa sentire che presto le promesse si avvereranno.

Lo so che questo è un articolo sconclusionato e sintatticamente abominevole. È giusto così.

Your,
Marina


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AH, e poi un'altra cosa. Stasera ero ad un corso di formazione per insegnanti e parlavamo del primo colloquio con i genitori, tra le domande che gli insegnanti pongono ai genitori campeggiavano:
-Con quali figure di riferimento il bambino ha avuto modo di relazionarsi per periodi lunghi? Come ha reagito alla separazione dalla madre?
- Ha frequentato il nido? E come ha reagito alla separazione dalla madre?


Al che io ho alzato la mia bella manina e ho chiesto:


" E la separazione dal padre? è un genitore anche lui. Il bambino non si separa solo dalla madre, anche dal papà e spesso con modalità e reazioni diverse. Tanto più che molte famiglie sono divise o che ci sono anche alcuni "ragazzi-padre"."


Ecco, quando la coordinatrice pedagogica mi ha detto "effettivamente è vero, anzi grazie per questa riflessione" mi sono sentita molto vicina a Fefo e a Amedeo, magari prima l'avrei pensato solo ma stavolta l'ho anche detto davanti a 20 persone e (forse) instillato in loro un seme di riflessione. E che sono stata brava e ho fatto una domanda intelligente posso anche dirmelo da sola per una volta! Giusto?


Love Love
M.

1 commento:

  1. Cavolo, sono pieni di brividi.
    Grazie del pensiero, del riferimento, e daje così!

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