mercoledì 16 novembre 2011

Ti ricordi...

Molte delle persone che mi conoscono sanno che quando avevo 9 anni sono quasi annegata in mare con mio padre e mio zio. Eravamo usciti per un giro in moscone ed è arrivata una burrasca improvvisa (la capitaneria di porto non ha fatto in tempo ad avvisare) e noi siamo stati scaraventati in acqua tra onde di 6-9 metri. Non proprio un'esperienza da ripetere. 
Fatto sta che a me e ad un bagnino della spiaggia (quello degli ombrelloni per intenderci) ci hanno "salvato" i marinai della capitaneria di porto, mio zio l'ha salvato il salvataggio e mio babbo s'è salvato da solo. Comunque a parte l'assurdità della situazione, che proprio non dovevamo morire visto che al salvataggio gli avevano appena riverniciato il moscone ma si erano scordati di buttarci la sabbia e ad ogni onda scivolava e dava una schienata sul moscone (sembrava l'avessero seviziato dopo) e che il gommone della capitaneria di porto era presidiato da un marinaio a sedere sulla punta per non farlo ribaltare, la ricetrasmittente era rotta, il timone non funzionava e a me era stato detto "tieniti stretta a questa corda, ma con una mano se ce la fai con questo secchiello tira fuori l'acqua". Dicevo, a parte l'assurdità della situazione poi siamo andati tutti insieme sani e salvi a mangiare al ristorante che i miei genitori volevano ringraziare i nostri salvatori. 
E fino a qui mi ricordo tutto, anche la vergogna di andare da quei -diciamocelo- gran sani dei marinai e dal salvataggio a portare una moneta d'oro, che anche quella era stata comprata per loro in segno di riconoscenza.

E non so come stasera è venuto fuori il discorso con mia mamma, e se ne parlava.
MA. 
C'È UN MA...
(c'è sempre un ma
Una cosa non me la ricordavo proprio, credo di non averla mai registrata nella memoria.
Uno dei marinai, poverino, anche lui un po' scioccato dalla situazione (che a 20 anni ti segna il fatto che rischi la vita per salvare una bambina e un uomo) era convinto dopo il salvataggio di vedere la Madonna, perché dal suo letto vedeva una luce in alto, eterea e sbiadita di fronte a lui. 
Una luce. Che però non parlava. 
E allora ha chiamato il suo compagno di stanza. 
E no.
Non era mica la Madonna quella (anche se avrebbe avuto tutti i motivi per scendere a dargli la sua benedizione).
No.
Quelle erano le scarpe da ginnastica sopra la mensola che mandavano il riflesso col catarifrangente sul tallone.


Poverino, immaginatevi la scena.
Io mi sarei sepolta dalla vergogna.
Scusate, mi fa troppo ridere: mi sono scompisciata dalle risate, ho addirittura pianto dal ridereMa (c'è sempre un ma, ve l'ho detto) alla fine è bello così: dopo tanti anni, riderci su, che alla fine è andato tutto bene.

1 commento:

  1. Mi dispiace per la brutta avventura ma (e qui ritorna il famoso ma)...
    questo marinaio era rincoglionito di brutto...ahahahhahah...bella storia ^.^

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